È il 30 maggio le telecamere di sorveglianza del mercato di San Silverio alle spalle del Vaticano riprendono Rex Alford assieme alla donna trovata morta il 7 giugno e la figlia di otto mesi. I due sono arrivati a Roma da ormai un mese e mezzo, dormono dove capita, mangiano alle mense per i senzatetto. "Li abbiamo visti qui già da metà aprile circa e abbiamo pensato che il loro atteggiamento, anche se sembravano turisti, non non era da turisti." Chi parla è uno dei testimoni ascoltati dalla polizia perché ha riconosciuto le due vittime del giallo di Villa Pamphili. Quasi ogni giorno uomo, donna e bambina venivano al mercato e si fermavano per due tre ore. "L'ultima volta che l'abbiamo rivisti è stato martedì scorso." Il 3 giugno, quel giorno ci sono ancora tutti e tre, potrebbe essere stato l'ultimo di vita della 29enne trovata morta nel parco romano. La sua identità resta ignota come le cause del decesso. La bambina invece sarebbe stata soffocata. "Non li abbiamo mai visti litigare, solo che lei stava sempre a testa bassa, mentre lui era molto spavaldo." Secondo gli inquirenti, Ford, 46 anni, californiano con precedenti per aggressione, avrebbe prima occultato il cadavere della donna e poi ucciso la bambina. L'11 giugno la fuga in Grecia a Skiathos, dove è stato fermato dalla polizia. "Lei ha visto la foto dell'uomo che è stato fermato in Grecia? Lo ha riconosciuto?" "Sì, cioè è lui quello che veniva qua." Il Gip di Roma ha chiesto l'estradizione, potrebbero occorrere anche 20 giorni prima che l'uomo indagato per omicidio aggravato e soppressione di cadavere possa essere consegnato alle autorità italiane.