Si chiama Marco Adamo a 18 anni e ha confessato, ha un volto e un nome il presunto responsabile dell'omicidio di Mia Nahid, il benzinaio di origini bengalesi, ucciso martedì scorso con una coltellata al petto durante una rapina al distributore Toil di Ardea, in provincia di Roma. Una svolta arrivata a meno di una settimana dall'omicidio, giorni in cui i carabinieri del gruppo di Frascati e della compagnia di Anzio, hanno esaminato ore ed ore di filmati di videosorveglianza. A partire dalle telecamere del distributore, sono riusciti a ricostruire l'intero percorso compiuto dal rapinatore assassino, che era a bordo di una moto rubata due giorni prima a Roma e ritrovata mercoledì. Una volta identificati gli autori del furto estranei all'omicidio. è stato possibile risalire al diciottenne che ha già dei precedenti. A quel punto, sono stati sequestrati indumenti e cellulare del ragazzo ed è emersa l'esatta sovrapponibilità dei percorsi ricostruiti fino a quel momento attraverso le telecamere, con i dati emersi dal telefono. Adamo è stato rintracciato in un'abitazione di Cisterna di Latina, dove si nascondeva una volta in caserma non solo ha confessato, ma anche indicato agli inquirenti il luogo in cui aveva gettato l'arma, un coltello a serramanico ancora sporco di sangue, il casco e alcuni indumenti indossati la mattina della rapina. Ora è in carcere a Velletri, accusato di omicidio e rapina aggravata. .























