Ha ammesso l'omicidio di Paolo Taormina, ma quando gli hanno chiesto chi si trovasse con lui quella sera, Gaetano Maranzano si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'omertà prima di tutto per il giovane dello Zen che ha ucciso con un colpo di pistola alla testa, il barman 21 enne colpevole secondo lui, di aver importunato in passato la sua fidanzata attraverso alcuni profili fake sui canali Social. "Quando è venuto da me durante la rissa, ha raccontato Maranzano al Magistrato dopo l'arresto, voleva sfidarmi e gli ho sparato", un racconto agghiacciante. "Il mio assistito ha riconosciuto la paternità del gesto, omicidiario, quindi ha ammesso le sue responsabilità per quello che è successo". Senta, ma ha fornito ulteriori dettagli rispetto all'integratorio di Domenica? "Diciamo che grosso modo si è mantenuto sulla stessa linea, ovviamente c'è qualche elemento in più, ma non ritengo che sia assolutamente rilevante rispetto alla ricostruzione dei fatti, cioè sono i fatti già noti, sono i fatti che già avete in qualche modo pubblicato sulle vostre testate". Senta lui ha dichiarato la sua responsabilità, però ci sono dei punti oscuri, lui non fa i nomi di chi era. "Questi dal punto di vista difensivo non sono punti oscuri, c'è l'opzione l'indagato si può avvalere della facoltà di non rispondere e lui l'ha esercitata". Intanto le Forze dell'Ordine in un'operazione congiunta hanno passato al setaccio lo Zen, alla ricerca di droga e soprattutto di armi. Mentre i familiari di Paolo Taormina chiedono giustizia, Palermo si prepara ad una giornata di lutto cittadino per i funerali del ragazzo che si terranno in Cattedrale. .























