Omicidio Nataly, spunta la pista della terza donna

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1 mese fa

Messaggi, chat, telefonate. Non con l'ex moglie rimasta nel Salvador con i due figli, non con Natalie le cui cronologie erano state cancellate e il telefono buttato, ma con una terza donna con cui Pablo Gonzalez Rivas stava programmando una nuova vita in Italia, a Milano, nella casa dove conviveva con la connazionale quarantenne da sei anni. Sarebbe questo il movente che la notte tra il 25 e il 25 gennaio scorsi avrebbe spinto l'uomo ad ucciderla al termine di una lite e non durante un gioco erotico finito male, come ha raccontato il 7 febbraio scorso, quando ha confessato di averla uccisa. A confermare la relazione parallela del quarantottenne, alcuni amici della coppia, che avrebbero ipotizzato che quella notte Gonzalez avrebbe chiesto a Natalie di lasciare la casa nel quartiere Bicocca per poter accogliere la nuova compagna. Secondo gli inquirenti, Gonzalez potrebbe averla uccisa a mani nude, motivo per cui i Ris non hanno trovato grandi quantità di sangue nell'abitazione, ma solo L'autopsia dirà cosa è accaduto davvero quella notte. L'uomo ha detto di avere nascosto il corpo di Natalie in un borsone, di averlo caricato in macchina, come si vede dalle telecamere di sorveglianza, e di averlo lasciato in un fosso con poca acqua sulla strada per Cassano D'adda. Ma dopo oltre un mese di ricerche il borsone nero con il cadavere non si trova. Nonostante quelle strade e quelle campagne siano state battute per giorni dai carabinieri, è possibile che Gonzalez abbia lasciato il corpo di Natalie in un altro luogo la mattina dopo l'omicidio per poi pulire a fondo l'appartamento con la candeggina. .