Si è conclusa la latitanza di Giuseppe Nerbo Junior accusato dell’omicidio di Patrizio Piatti, l’orafo assassinato due anni fa con un colpo di pistola alla testa proprio il 9 giugno 2015, in un tentativo di rapina presso la sua abitazione in provincia di Cuneo. Il torinese di trent’anni, colpito da mandato di arresto europeo considerato un pericoloso latitante, è stato rintracciato e arrestato a Barcellona dal personale della Guardia Civil spagnola in collaborazione con il ROS dei Carabinieri, che da tempo indaga sull’omicidio Piatti insieme alla compagnia di Bra. Con lui, che si trovava in uno studio dentistico per sottoporsi ad un intervento, è stata fermata anche la compagna, Fabiola Cavallo, sospettata di aver condiviso e coperto la latitanza e che con sé, come lui, aveva documenti falsi svizzeri che stava usando per celare la sua identità. Giuseppe Nerbo Junior era scappato nel novembre scorso quando per l’omicidio dell’orafo erano stati arrestati quattro uomini, alcuni dei quali già pluripregiudicati. La banda – si era scoperto in fase di indagini – era entrata in contatto con l’orafo perché, a sua volta, era parte di un importante giro di ricettazione di gioielli che aveva fruttato un milione e mezzo di euro in contanti, nascosti in casa. Un tesoro che, probabilmente, sta alla base del suo omicidio.