Indagine chiusa. Il Procuratore di Macerata, con gli ultimi fermi, ritiene di aver dato volti e nomi agli assassini di Pamela Mastropietro. Sono tutti e tre nigeriani. Oltre a Oseghale, già in carcere, sono stati fermati anche un ventinovenne alla stazione di Milano e Desmond Lucky, pusher già indagato e fermato dopo un lungo interrogatorio. Sono nel carcere di Montacuto, in isolamento. Non c’è nessun’altro indagato, dice il Procuratore. Omicidio, vilipendio, occultamento di cadavere e concorso in spaccio di stupefacenti. Queste le accuse per tutti. Sulla dinamica di quella giornata, però, è ancora tutto da chiarire. Elementi significativamente rilevanti portano in direzione dell’omicidio volontario, così il medico legale nella relazione preliminare presentata in Procura. L’accelerazione dell’inchiesta è dovuta all’allontanamento di uno degli indagati. Secondo i medici legali, il corpo è stato sezionato in modo apparentemente scientifico. Ci sono ancora troppe domande senza risposta. Che ruolo hanno avuto i tre? Chi l’ha uccisa e perché? È morta di overdose o è stata assassinata? Anche la seconda autopsia sui resti della ragazza non è stata in grado di accertare la verità. Intanto, il Ministro dell’interno, Minniti, assicura: “Punizioni severe”.