L'omicidio di Pierpaola Romano, cinquantenne agente di polizia, nella dinamica è stata un'esecuzione. La donna, agente di pubblica sicurezza al Commissariato Sant'Ippolito con funzione di sorveglianza a Montecitorio, è stata uccisa con 3 colpi d'arma da fuoco in rapida successione, all'addome e alla testa, nell'androne della sua abitazione, tutto in pochi secondi intorno alle 11:30 mentre usciva di casa. Allarmati dagli spari i vicini hanno chiamato la polizia. "Ho sentito tre spari in rapida successione e mi sono affacciato e ho visto una macchina che partiva, andava via. Ho visto che qualcuno di fronte gridava allora ho lasciato l'abitazione e sono sceso, insieme a un altro amico che era qua, c'era questa persona nell'androne sparata alla nuca". Un uomo, il presunto omicida, un collega della donna, è stato trovato suicida poco dopo le 12:00 nell'auto bianca usata per scappare riverso sul volante, senza alcun biglietto, ucciso da un colpo della pistola d'ordinanza al mento. Per oltre 5 ore la polizia scientifica ha eseguito rilievi su indicazioni dei magistrati Antonia Giammaria e Antonella Pandolfi che seguono l'indagine. La prima ipotesi allo studio degli inquirenti vuole la morte della poliziotta legata a motivi passionali ma non si è voluto tralasciare proprio nulla, proprio per la delicatezza della professione svolta da entrambi. La donna, Pierpaola Romano, lascia un figlio di 22 anni e un marito, entrambi nelle forze di polizia. Il delitto in un agglomerato di appartamenti costruiti da cooperative delle forze dell'ordine in cui abitano agenti e familiari. Al civico 44 di via Rosario Nicolò gli ultimi istanti di vita di Pierpaola Romano, nell'androne di queste scale, ennesimo femminicidio nel 2023.