Sono nel carcere di Regina Coeli, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due 21enni romani del quartiere di San Basilio fermati per l'omicidio di Luca Sacchi, anche lui romano e 24enne, ucciso nella capitale con un colpo di pistola alla testa fuori da un locale mentre tentava di difendere la fidanzata da quello che inizialmente era apparso come un tentativo di rapina. È stata la madre di Del Grosso a denunciare il figlio. Da lì la cattura dei due, pregiudicati entrambi. Nel decreto di fermo si legge che potrebbero esserci complici e ci sarebbe pericolo di fuga. Una vicenda, quella dell'aggressione e della morte di Sacchi, ancora tutta da chiarire. L'ipotesi dello scippo finito male non ha convinto gli investigatori, tanto che a far balenare l'idea che la vicenda fosse più complicata è stato lo stesso capo della polizia. "Non è la storia di due poveri ragazzi scippati" ha detto Gabrielli. Grossi e Pirino si avvalgono della facoltà di non rispondere. Secondo la ricostruzione del PM, Nadia Plastina, avrebbero dovuto fornire droga a conoscenti della vittima, decidendo invece di rapinare la fidanzata, avendo visto le mazzette di denaro contante che la ragazza teneva nello zaino. Lei però nega con forza che la droga c'entri qualcosa, così come fa la famiglia di Luca Sacchi che ha anche autorizzato la donazione degli organi del giovane. "La famiglia ha dato l'ok per l'espianto degli organi, che sono stati donati. Questo espianto è stato regolarizzato dall'ospedale con esami clinici, quindi tutto ciò che riguarda la salute del ragazzo era perfetta e non con uso di stupefacenti". Dopo le reazioni indignate e polemiche per la vicenda, anche da esponenti del mondo politico, il Sindaco della capitale Raggi ha fatto un comunicato per dire "basta strumentalizzazioni, Roma non è il Far West".