La dinamica e il momento esatto dello sparo. Quanti soldi c'erano nello zaino di Anastasia e che tipo di contatti esistevano tra i presenti al pub e i due pusher di San Basilio, ora in carcere. Si cerca la verità,a cominciare dai tabulati telefonici di almeno cinque utenze, arrivati in Procura. Dalle verifiche si capirà se ci sono stati messaggi o telefonate tra gli arrestati e le persone presenti nel pub "John Cabot" la sera del 23 ottobre e coinvolte non solo nei minuti prima dell'omicidio, ma anche nei giorni precedenti. In via Bartoloni si è consumato un tentativo di rapina finito tragicamente o si è trattato di altro? Tra le ipotesi, tante, c'è anche quella, forse estrema, del regolamento di conti tra pusher. Ma è tutto congettura, tutto, per ora, ipotetico. Una decina di persone verranno convocate a Piazzale Clodio per essere ascoltate. Si tratta dei testimoni oculari che quella sera hanno assistito alla colluttazione e allo sparo. Alcuni di loro hanno fornito versioni che non coincidono. Bisognerà capire chi ha mentito e, se lo ha fatto, perché. Si vuole definire il ruolo, se di ruolo si potrà parlare, dell'amico del Liceo di Luca, un pregiudicato per reati inerenti agli stupefacenti, definito da alcuni testimoni come "il contatto" con i pusher di San Basilio. Poi verrà risentita anche Anastasia, la fidanzata di Luca. L'inchiesta sembra sempre più intrecciarsi con decine di fascicoli aperti dalla DDA di Roma, che si occupa delle indagini sulle organizzazioni che gestiscono il traffico e lo spaccio di droga nella capitale, dalla vendita strada per strada ai fornitori che controllano un mercato più vasto. La domanda, legittima, è: l'omicidio di Luca c'entra qualcosa con tutto questo?.