Il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010 perché non doveva parlare. Avrebbe denunciato il giorno, dopo ma fu freddato nella sua auto. In tutto sono nove gli indagati a vario titolo per omicidio e associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga da parte della procura di Salerno diretta da Giuseppe Borrelli, una svolta dopo 12 anni. Dalle indagini emerge che Vassallo aveva scoperto un traffico di droga che passava per il porto della località turistica di Acciaroli e che avrebbe coinvolto esponenti della camorra come Raffaele Maurelli, poi deceduto, considerato vicino agli scissionisti, ma anche Forze dell'Ordine come il brigadiere Lazzaro Cioffi condannato proprio per droga, il carabiniere Luigi Molaro e il Colonnello Fabio Cagnazzo già indagato in passato per l'omicidio, in vacanza ad Acciaroli in quel periodo. Tra gli indagati anche tre fratelli Domenico, Giovanni e Federico Palladino che gestiscono un residence ad Acciaroli. Domenico Palladino era consigliere comunale in quel periodo. Tra gli accusati oltre alle persone citate c'è anche un altro imprenditore, Giuseppe Cipriano, titolare di una sala cinematografica a Scafati e altri due esponenti della criminalità organizzata del salernitano, Romolo e Salvatore Ridosso. Amare le considerazioni del fratello di Angelo Vassallo, Dario. "Lo Stato veramente in questo caso faccia lo Stato e che ci porti alla verità. Ma non la verità creata ma la verità quella vera, documentata e che chiaramente possa dare soddisfazione non a Dario Vassallo ma a un popolo intero che aspetta la verità. Perchè quando si uccide un sindaco si uccide lo Stato." Nel decreto di perquisizione c'è un ampio riferimento anche alla presunta attività di depistaggio che sarebbe stata messa in atto dai carabinieri indagati attraverso un sequestro autonomo di immagini di videosorveglianza da parte di Cagnazzo senza alcuna delega da parte del PM, volto a indirizzare le indagini nei confronti di altri, in particolare Bruno Uberto Damiani un pregiudicato della zona. "Ma il mio auspicio è che si faccia chiarezza su quello che è successo la mattina del 6 settembre, perché noi siamo in possesso di immagini molto chiare dove si evince che quella mattina intorno alla macchina di Angelo c'erano tantissime persone, io ne contai 17, e molte delle quali erano appositamente per inquinare le indagini.".























