La variante Omicron ha portato con sé oltre a un aumento esponenziale dei contagi anche nuove complicazioni per chi fa impresa. A denunciare una situazione per nulla semplice, quella che stanno vivendo molti esercenti è Confcommercio Milano che ha promosso un sondaggio che ha coinvolto più di 1000 imprese. É emerso che per il 72% l'aumento del numero di positivi ha provocato un deciso calo dei clienti, che il 41% è andato incontro a tutta una serie di difficoltà per la gestione dei dipendenti, molti dei quali costretti a rimanere a casa in quarantena e che il 21% ha avuto problemi con i rifornimenti, solo lo 8% delle imprese tra Milano, Monza e Lodi non ha rilevato variazioni significative, quasi tutte invece più del 90% si è detta insoddisfatta delle misure economiche attualmente in vigore per contrastare l'emergenza, numeri che danno un po' la dimensione di una realtà che si è venuta a creare principalmente per tre motivi: "Primo aspetto è un assenza di turisti per i vari blocchi ancora che ci sono di circolazione e di viaggi e trasferte turistiche, secondo tema, il tema dello smart working che è tornato preponderantemente nella città e il terzo aspetto poi è questa presenza di contagi di positivi che inevitabilmente pur avendo un mal di gola o una febbriciattola sono costretti, comunque, a stare a casa sia in quanto positivi sia in quanto contagiati." Una situazione certo non facile ma molto diversa da quella vissuta un anno fa quando ristoranti e negozi dovevano sottostare a limitazioni molto stringenti, per questo c'è una grande fiducia nei vaccini tra le imprese, l'80% è d'accordo con l'obbligo vaccinale introdotto per gli over 50.