Lui, il boss, si faceva chiamare “il principe” con la moglie gestiva una delle tantissime piazze di spaccio romane in uno dei quartieri più noti e più grandi per il narcotraffico in città: Tor Bella Monaca. Al civico 64 di via Dell'Archeologia, nel palazzone popolare in cui vivevano, c'era alla base di quella che gli inquirenti hanno definito una sorta di azienda, con ruoli, mansioni e perfino orari di lavoro e stipendi fissi, precisi e prestabiliti. Lo spaccio avveniva con le classiche modalità, nell'androne del palazzo dove gli acquirenti di ogni età e classe sociale, venivano indirizzati dalle vedette con numeri per l'affare impressionanti. I Carabinieri della Stazione locale di Frascati hanno documentato fino a oltre trecentocinquanta cessioni al giorno, per un volume di incassi pari a 15-20.000 euro quotidiani, almeno 200.000 euro al mese. Chi non si atteneva alle indicazioni del capo veniva addirittura licenziato. Intercettazioni e attività sul campo hanno così portato all'arresto di 20 persone tra cui 3 donne, 15 in carcere, 5 ai domiciliari, dopo che già a ottobre ne erano finite in manette 16 e dopo altre 15 operazione antidroga della Procura su Roma da inizio anno, 5 solo a Tor Bella Monaca. Fondamentale per ricostruire l'organizzazione criminale, il contributo di alcuni collaboratori per la prima volta su questi territori, proprio nelle inchieste più recenti. Le indagini vanno avanti quanto all'individuazione dei canali di approvvigionamento delle sostanze.