12 ordini di custodia cautelare, 4 persone in carcere, 8 ai domiciliari. É questo il bilancio dell'ennesima operazione antimafia messo a segno dai carabinieri del comando provinciale di Palermo nei confronti degli appartenenti al Clan di Porta Nuova. L'inchiesta coordinata dai magistrati della DDA del Capoluogo siciliano è la prosecuzione di un altro operazione che nelle scorse settimane ha portato all'arresto di 18 persone. Dopo l'omicidio del Boss Giuseppe Incontrera, freddato per strada. Alla base di quell'omicidio, sostengono i magistrati, una guerra tra cosche per il predominio nel traffico nello spaccio di stupefacenti. La mafia, infatti, è tornata ad interessarsi in maniera massiccia alla droga: il grande affare degli anni '80 è tornato adesso di nuovo in auge. Un ordine di custodia cautelare è stato notificato alla moglie del Boss ucciso che, secondo i magistrati, avrebbe preso in mano le redini della famiglia. Fondamentali per l'inchiesta che, come per la precedente ha subito un'accelerazione, le intercettazioni telefoniche e ambientali nelle quali si è scoperto che stava per iniziare una faida sanguinaria per vendicare la morte di Incontrera. L'intervento della magistratura e dei carabinieri ha fatto saltare i piani.























