L'intreccio tra mafia e politica è al centro di una nuova indagine della Procura di Trapani che ha portato all'arresto, da parte della Polizia, di 10 persone ritenute a vario titolo affiliate alle famiglie mafiose di Alcamo e Calatafimi. Tra i destinatari del provvedimento di custodia c'è anche Nino Papania, ex senatore del PD. Secondo I magistrati della DDA di Trapani, il politico avrebbe contattato gli esponenti delle famiglie mafiose affinché appoggiassero un suo candidato alle elezioni regionali del 2022. Ad ogni esponente che garantiva l'appoggio, stando a quanto emerge dall'inchiesta, l'ex senatore avrebbe pagato somme che arrivavano fino ai 3.000 euro. Durante l'inchiesta sono immersi anche numerosi episodi di estorsione, mai però denunciati dalle vittime. In particolare, gli arrestati avrebbero preteso da imprenditori edili e della grande distribuzione alimentare, grosse somme di denaro per farli lavorare senza problemi. Da uno di loro avrebbero ricevuto una mazzetta da 50.000 euro. Altre estorsioni sarebbero poi state consumate in territorio alcamese nei confronti del titolare di un maneggio, costretto ad abbandonare l'azienda in seguito a contrasti insorti con un soggetto vicino al sodalizio criminale. La minaccia di condotte ritorsive avrebbe poi portato un buttafuori trapanese ad abbandonare il proprio impiego presso un esercizio commerciale per lasciare spazio al figlio di un pregiudicato finito adesso in manette.