Otto persone denunciate che gestivano più di 500 canali Telegram seguiti da oltre 400 mila persone con giornali e contenuti TV diffusi illegalmente. Sono i numeri di un'operazione della Guardia di Finanza di Roma coordinata dal Procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e dal PM Carlo Scalas. I canali sono stati sequestrati e si tratta di una delle poche indagini in cui gli inquirenti sono riusciti a risalire ai gestori dei canali. "L'indagine è particolarmente innovativa per le tecnologie che sono state utilizzate per l'individuazione e la deanonimizzazione degli amministratori e dei creatori dei canali. Abbiamo analizzato dei contenuti informatici particolarmente complessi che abbiamo abbinato con altre informazioni che abbiamo acquisito da open-source, dalla ricerca sul web e dalle nostre banche dati". L'inchiesta è nata da una denuncia presentata dall'ordine dei giornalisti della Lombardia. Riguardava la diffusione illegale on-line di quotidiani e riviste. Ma le indagini hanno scoperto una rete di contenuti illegali molto più ampia fatta di programmi TV, serie e altri prodotti coperti da diritto d'autore. Così sono scattate le perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Campania dove vivono le persone denunciate. "Si tratta di persone che risultano incensurate. Sono studenti, lavoratori che hanno pensato di mettere su un meccanismo di remunerazione, di guadagno, che però è illecito. E che probabilmente hanno sottostimato i rischi che correvano". La Magistratura adesso verificherà anche le eventuali responsabilità dei clienti che hanno utilizzato il sistema illegale.























