Apre una nuova area Covid all'interno dell'Ospedale Cardarelli di Napoli che nei giorni scorsi ha individuato circa 50 casi di positività, in larga parte asintomatici, sia in Pronto Soccorso sia in vari reparti, tra il personale e tra gli ammalati, generando una serie di chiusure temporanee per santificare e fare i tamponi. Il padiglione Covid, che era stato allestito per ospitare i positivi, in attesa di collocarli nelle strutture dedicate, si è saturato e la ricerca di nuovi spazi ha portato alla riconversione di un reparto all'interno di una palazzina, il padiglione A, che all'interno ha anche altre specialità. C'è un ingresso separato per i pazienti Covid positivi, quindi non hanno mai possibilità di contatto con nessun altro paziente della struttura. Gli operatori che dovessero chiaramente prestare soccorso o servizio nel reparto, quando escono dal reparto, attraverso il percorso pulito, passano da una zona filtro dove c'è una svestizione, lavaggio, disinfezione e poi fuoriescono puliti in una zona che viene appunto definita pulita. Quindi, la possibilità di commistione dei percorsi è molto difficile per com'è strutturato architettonicamente il reparto. Era un reparto, diciamo, già strutturato in maniera architettonica per essere all'avanguardia, abbiamo semplicemente riconvertito, per un'esigenza temporanea, legata appunto al Covid. Il numero di positivista sta diminuendo, spiegano dall'ospedale. Adesso, le cose vanno molto meglio, il numero totale di pazienti che stiamo ospitando è sotto la trentina, sostanzialmente, dislocati nel padiglione M per la stragrande maggioranza, che è il padiglione che è stato convertito completamente a Covid, da sospetti Covid che era inizialmente. Alcuni pazienti sono in attesa del secondo tampone negativo per poter essere poi dimessi. Intanto, nell'ambito delle misure di contenimento del contagio, cambiano le disposizioni per i pazienti che arrivano nei reparti dal Pronto Soccorso e dall'OBI, e sono in attesa dell'esito del tampone. Devono essere sistemati in aree separate, definite aree grigie di accettazione.