Torniamo nel convento Agostignano dopo aver raccontato la battaglia dei padri contro un progetto immobiliare che mina la loro presenza a Santo Spirito. Nel frattempo c'è stata una grossa novità, un busto di Leone XIII è stato spolverato e portato nel chiostro e nel telefono di Padre Pagano troviamo ricordi che sanno già di storia. "La manifestazione della pace nel 1984". Agostignani per la pace. "Ecco è qui e io sono qua". Quando siete diventati amici con Robert Prevost? "Ma subito quando ci siamo incontrati nel 1983 a Roma, c'è stata sempre una buona una buona intesa, anche se lui era già sacerdote e io no". Il Papa ha sposato anche sua sorella? "Sì, c'era un legame forte anche con la mia famiglia. Questo vi devo dire che è uno degli aspetti più belli anche, che denotano un po' la sua semplicità". Quando l'ha sentito l'ultima volta, quando vi siete parlati? "Qualche giorno prima del conclave, devo essere sincero, avevo tanti presentimenti, è stato un bel un bel dialogo fraterno, quasi boh, vorrei esagerare, si sentiva quasi fosse l'ultimo dialogo prima, prima del pontificato". Viviamo bene, i tempi saranno buoni, noi siamo i tempi. In cosa è Agostiniano il Papa? "L'ottimismo agostiniano che parte proprio dall'impegno di ognuno. Tra le righe una cosa che ho apprezzato tanto, è questo richiamo alla non violenza anche nelle parole". Pensa che il nuovo Papa le darà una mano a difendere questo luogo? "Né io gli chiederò più niente su questo, né lui interferirà. Il nostro desiderio adesso sarà di creare questo centro storico e spirituale agostiniano dedicato a Papa Leone XIV. Però credo la sua mano già ci sarà con la preghiera e solo il fatto che il Papa sia un agostiniano sicuramente ci sarà di tanto aiuto".