Non fosse ancora pronto e non ovunque. Nonostante in Sicilia la Campanella di moltissime scuole, suoni, 10 giorni dopo l'inizio ufficiale nelle sedi di seggio elettorale dopo il referendum si sta procedendo alla sanificazione dal Ministero si attendono ancora i banchi monoposto e in alcune scuole come la Giotto cipolla, il preside ha provveduto ad acquistarne un lotto di sua iniziativa, si cercano poi gli spazi per rispettare il distanziamento e se scuole come la Nicolò Garzilli, hanno accettato l'offerta della vicina parrocchia altre hanno dovuto rifiutare. C'è un problema ci volevano delle deroghe da parte del governo nazionale, rispetto agli standard di sicurezza. Non possiamo pensare che delle aule di catechismo abbiano esattamente gli stessi standard da garantire di un edificio scolastico. Avete avuto un interlocuzione con il governo a questo proposito? Si, l'ANCI nazionale ha chiesto pure degli emendamenti che prevedessero proprio delle deroghe. In questo senso, essenziali anche perché questa si ritiene una buona prassi, una buona pratica, quella di poter condividere spazi diciamo parrocchiali, spazi di soggetti presenti nella comunità educante. Alla vigilia dell'inizio delle lezioni per la stragrande maggioranza degli studenti siciliani c'è ancora molta ansia mista ad incertezza tra i genitori. Ormai è da marzo che andiamo avanti con le precauzioni e le accortezze poi siamo sotto questo cielo. Non credo che sia la scuola a creare il problema Covid, la scuola che ben venga se resteranno aperte le scuole. Le incertezze sono il quotidiano cioè è una cosa lunga. Noi gli abbiamo dato i protocolli un pò le dritte, a casa, però se poi fuori si comportano in maniera completamente diversa, siamo nei guai.