Nella lunga lista dei luoghi d'arte che i turisti consultano, oltre ai più noti musei e monumenti della città, ci sono antiche dimore nobiliari rimaste a lungo chiuse e riaperte dopo restauri e ristrutturazioni. Realizzato dall'architetto Basile, nel cuore di Palermo, il Villino Favaloro risale alla fine dell'Ottocento. Fu edificato nel periodo di grande splendore economico della città e oggi ospita il museo regionale della fotografia. Nella notte europea dei musei l'ingresso è gratuito. "È una fortuna perché siamo di passaggio qui, abbiamo saputo che c'era la notte europea dei monumenti, quindi abbiamo visto l'ufficio del turismo e ci hanno dato tutte le informazioni". Apre le porte al pubblico anche Il Villino Florio, uno dei gioielli dell'architettura Liberty, di cui rappresenta uno dei primissimi esempi in Italia. "Mia figlia mi ha detto mamma è un castello, andiamo". Il Villino Florio fu salvato dalla distruzione del sacco di Palermo, espressione con cui si intende il boom edilizio voluto negli anni sessanta dall'allora sindaco, condannato per mafia, Vito Ciancimino, che riempì la città di anonimi palazzoni al posto delle antiche ville Liberty. Sorgeva in un parco che si estendeva per diversi chilometri. "E qua c'erano dei giardini tropicali dove avevano una serra di piante rare che loro raccoglievano durante i loro viaggi, comunque commerciavano, lo sappiamo, sono nati come commercianti di spezie. Quando qua a Palermo l'elettricità ancora non c'era, come del resto d'Italia, loro si ispirano al modello francese, alla Ville Lumiere e quindi come può vedere, lo vedrà più tardi quando sarà accesa in automatico, questa villa ha moltissima luce artificiale. Per loro era un vanto, era proprio un orgoglio poter avere l'elettricità. Era una villa di rappresentanza. La usavano per ricevere i regnanti. Una villa che a Palermo ha visto passare nobiltà e grosse economie europee".























