C'era acqua nei polmoni di Simona, secondo i risultati preliminari dell'autopsia eseguita all'Istituto di Medicina Legale di Palermo, la giovane pallavolista di Capaci sarebbe morta per annegamento nella piscina della villa alle porte di Bagheria in cui stava trascorrendo la notte tra venerdì e sabato, con decine di altri invitati ad una doppia festa di laurea. Si dovrà attendere alcune settimane per conoscere l'esito completo e definitivo di tutti gli esami, tra cui quelli tossicologici. e chiarire le cause dell'annegamento per capire come mai una sportiva ed esperta nuotatrice come Simona, sana, robusta, sottoposta a costanti controlli medici, sia potuta annegare in una piscina dal fondale così basso, se piuttosto sia svenuta e finita in acqua a causa di un malore provocato da alcool o sostanze stupefacenti, che qualcuno potrebbe averle somministrato a sua insaputa. Simona non faceva uso di droghe, lo hanno sempre ripetuto i familiari che hanno atteso l'esito dell'autopsia confortati da cugini e amici. "Quello che bisognerà capire è se questo annegamento è stato per un malessere per vie naturali o causato da qualcos'altro. È difficile pensare che una ragazza che sappia nuotare così bene, non si sappia salvare, cioè che anneghi in questo senso. Ma se lei è stata male e quindi è caduta in piscina, poi è morta per annegamento". L'autopsia ha escluso l'infarto, gli esami radiologici non hanno riscontrato segni di violenza sul corpo, ma secondo quanto riferisce il legale della famiglia è emerso un piccolo segno da trauma sulla nuca, che la ragazza potrebbe essersi provocata con una caduta.























