Ciak e macchina da presa entrano in carcere si gira nel giardino dell'Istituto Minorile Malaspina, tra i palazzoni popolari allo Zen. Nelle case del centro storico, per raccontare una favola moderna di riscatto e rinascita, quella che i giovani detenuti sognano di raggiungere una volta scontata la pena. Il film si chiama Chanel, girato in dialetto palermitano e diretto dal regista Luciano Accomando, che ha voluto coinvolgere 30 ragazzi del Malaspina nella sceneggiatura e nella realizzazione di vari oggetti utilizzati sul set. "Abbiamo attivato questi laboratori sui misteri del Cinema, per dar loro la possibilità di conoscere qualcosa di nuovo, di diverso. In questi laboratori i ragazzi hanno scoperto di avere dentro di loro un bagaglio emozionale delle potenzialità inespresse. Dico sempre una cosa, molti cerchiamo il sogno nel cassetto, loro non sanno neanche di avere un cassetto. Quindi il Cinema, l'arte, la bellezza, questa è davvero un grande supporto è un problema sociale, deve essere affrontato dall'intera collettività" Il Progetto Officine Malaspina dell'Associazione Centro Studi Piano- Sequenza, è stato finanziato dal dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La storia è quella della piccola Chanel, l'attrice Giulia Fragiglio, che scopre di avere poteri magici e ne parla con il nonno, Lollo Franco. Attore da anni impegnato in progetti di teatro con i ragazzi in carcere. "E' uno di quei film che da la possibilità di dare gioia alla gente perché è una favola e la gente deve aiutare se qualcuno è in difficoltà, non voltarsi andarsene come se fosse una fiction".























