Dai covi della Campobello di Mazara, dove il boss ha trascorso l'ultima parte della sua latitanza, a pochi chilometri dalla natia Castelvetrano, le perquisizioni si spostano nel palermitano, nella Bagheria, in cui il capo mafia andava spesso alla fine degli anni '90, ai tempi della sua storia d'amore con una donna che viveva e vive nel borgo marinaro di Aspra: Maria Mesi. Nel '97 qualcuno lo avvertì di un imminente blitz nella casa in cui i due si incontravano. Lui riuscì a fuggire, lei e il fratello furono condannati a 2 anni di carcere per favoreggiamento. Ora, dopo le nuove ispezioni dei Carabinieri del Ros nei loro appartamenti e nell'attività commerciale che gestiscono, sono stati nuovamente iscritti nel registro degli indagati, con la stessa accusa. Da una relazione cominciata più di 25 anni fa, a quelle recenti che il boss intratteneva anche nella sua casa, in Vicolo San Vito, a Campobello. Altre figure femminili sono finite nelle carte dell'inchiesta della Procura di Palermo. Donne che hanno raccontato ai Carabinieri di avere frequentato quell'uomo senza conoscerne l'identità, fino al momento dell'arresto. Racconti la cui veridicità è ora al vaglio degli inquirenti. Di certo il boss incontrava persone a casa e fuori. Usciva con la sua Giulietta. Queste sono le immagini riprese la mattina di sabato 14 gennaio, due giorni prima dell'arresto. Sono le 11:00 e il boss sta andando in auto al supermercato. I Carabinieri del ROS stanno analizzando il materiale nel telefonino di Messina Denaro. I colleghi del Comando Provinciale di Trapani, si concentrano sul cellulare che il suo autista, Giovanni Luppino, aveva con sé al momento dell'arresto. Si cercano contatti ed elementi utili per ricostruire la rete di fiancheggiatori che in vari ambienti, anche e soprattutto in quella che il Procuratore De Lucia ha definito "borghesia mafiosa", hanno protetto e nascosto il boss nella sua lunga latitanza.