La necessità di tutelare il potere giudiziario come presidio di garanzia delle minoranze. La preoccupazione per quei segnali di insofferenza da parte delle forze di Governo attraverso vere e proprie campagne di delegittimazione. È l'allarme dei magistrati riuniti nel congresso di Area Democratica tra le mura delle sontuose sale dello Steri, un tempo tribunale e carcere dell'Inquisizione dove migliaia di persone tra cui artisti e intellettuali dissidenti furono condannate per il loro pensiero giudicato contrario alla morale cattolica. Il Ministro della Giustizia rivendica le misure messe in campo dal Governo e garantisce: "Nessuno ha mai pensato, ne penserà mai che vi sia un domani una soggezione della magistratura, sia giudicante che requirente, al potere esecutivo o qualsiasi altra forma di controllo estranea all'indipendenza della magistratura che è garantita dalla Costituzione." Rassicurazioni che non convincono le opposizioni allarmate da una giustizia che, dice l'ex Premier Giuseppe Conte, ignora che mafia e corruzione siano facce della stessa medaglia e punta ad acuire le diseguaglianze mostrando indulgenza verso reati commessi da ceti elevati. "Un attacco ai pilastri della nostra Costituzione. Per quanto riguarda il welfare, per quanto riguarda la giustizia sociale, i servizi pubblici, l'indipendenza della magistratura è il funzionamento della giustizia." Di postura sbagliata da parte del Governo parla anche la segretaria del PD, Elly Schlein. Una postura che dopo un anno di Governo Meloni, dice, si rivela animata da due pulsioni, approccio aggressivo verso la magistratura per limitarne l'azione e l'indipendenza e insofferenza verso tutto ciò che non controlla, e questo vale anche per l'opposizione, la cultura, l'informazione. Il tema della necessità di risorse è uno dei fili conduttori al congresso. "Non potrà mai funzionare un sistema accusatorio come quello verso il quale si punta con 1.500 magistrati in meno. La cattura di Matteo Messina Denaro il 16 gennaio di quest'anno segna si la fine di un ciclo, ma nessuno possa pensare, lo dico anche qui, che segni la fine della lotta alla mafia.".