Va a fuoco nella notte uno dei botteghini del Renzo Barbera, lo stadio dove gioca il Palermo. La contestazione dei tifosi delle frange più estreme nei confronti del patron dei rosanero Maurizio Zamparini inizia a prendere pieghe inquietanti. La scorsa settimana un gruppo di ultras ha impedito alla squadra di allenarsi. Ieri notte le fiamme che hanno danneggiato il botteghino che si trova dal lato della curva nord, occupata storicamente alla tifoseria più accesa del club di Viale del Fante. Insomma, un clima che rischia di diventare sempre più teso con la tifoseria che chiede a Maurizio Zamparini di vendere e di andare via da Palermo e con l’imprenditore che, invece, respinge al mittente le richieste, così come ha fatto con l’unica vera proposta di acquisto arrivata fino ad ora, quella dell’imprenditore italo-americano Paul Baccaglini. È una tifoseria esasperata quella del Palermo, che adesso teme anche il fallimento della società. È un’ipotesi che si è fatta strada nel momento in cui la Procura di Palermo ha iniziato a indagare su Zamparini e le sue aziende, Palermo Calcio compresa. All’inizio di luglio per 17 ore gli uomini della Guardia di Finanza hanno perquisito gli uffici del Renzo Barbera, portando via scatoloni pieni di documenti. I reati ipotizzati sono quelli di falso in bilancio, riciclaggio, autoriciclaggio e frode fiscale aggravata dalla transnazionalità del reato. I finanzieri sono tornati allo stadio anche nei giorni scorsi. Otto le persone indagate.