Dopo l'aggressione omofoba ai danni di due ragazzi, la settimana scorsa, nel centro storico di Palermo, la città è scesa in piazza per dire basta, per gridare il proprio no all'omofobia. L'appuntamento davanti alla scalinata del Teatro Massimo per ascoltare gli interventi dei coordinatori dei movimenti per i diritti LGBT e per un flash mob. "La manifestazione di fatto ce l'ha chiesta la città, è convocata naturalmente dai movimenti LGBT, ma già il giorno dopo l'aggressione, la città ci ha chiesto di poter schierarsi al nostro fianco, per dire che la grande parte di Palermo è dalla parte dei nostri diritti e quindi è ancora più bello per noi essere una piazza che è stata convocata dalla città, in realtà e non da noi". In piazza anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. "La nostra, dice, è la città dell'accoglienza, quello che è accaduto non è degno di un paese civile". "Questa aggressione è un'offesa a una città. Una città che ha fatto dei diritti il proprio obiettivo, e che ha costruito un cammino di liberazione dal governo della mafia, in nome dei diritti. Ecco perché questo è stato un atto gravissimo che colpisce e offende il cammino della città, al tempo stesso, da questa piazza, viene forte la richiesta di approvare subito la legge Zan, fermo restando che è il minimo sindacale la legge Zan, perchè costituisce la soglia minima di riconoscimento del diritto di libertà e diritto all'identità, l'identità è un atto supremo di libertà.