La scelta è caduta sul leggendario film del '65 Pierrot le Fou di Jean-Luc Godard, con Jean Paul Belmondo e Anna Karina. Sarà proiettato nelle due sale del Rouge et Noir, in collaborazione con l'Institut Français di Palermo per la prima volta in versione integrale con i sottotitoli. È questo il film con cui lo storico cinema nel cuore della città ha deciso di ripartire. Distanza interpersonale di un metro che riduce i posti della sala Rouge da 400 a 119 e i numeri della sala Noir da 71 a 26. Mascherina obbligatoria già dall'entrata e mantenuta all'interno della sala. Comunicazione dappertutto e in più lingue, totem all'ingresso per la sanificazione delle mani e soprattutto divieto di assembramento. Le difficoltà non sono mancate, ma le centinaia di commenti entusiastici sui social all'annuncio della riapertura sono stati un'iniezione di coraggio. Siamo felici di riaprire e devo ringraziare la squadra del Rouge et Noir, il gruppo di lavoro del Rouge et Noir che con passione, nonostante non abbiano presso mai la cassa integrazione perché ancora non è arrivata, sta lavorando per questa riapertura. Siamo sicuri che il pubblico risponderà e risponderà con affetto. Nato ai primi del Novecento, tra cinema più antichi d'Italia, il Rouge et Noir riparte da dove si era fermato, contando sulla formula che si è rivelata negli anni di grande successo. Documentari, film fuori circuito e opere prime accanto alla grande distribuzione, come ci spiega il direttore artistico che è anche un giornalista e uno scrittore, a cui l'emergenza sanitaria ha fermato per tre mesi non solo la programmazione dei film in sala, ma anche la promozione dell'ultimo libro. Abbiamo conquistato, devo dire questo è motivo per noi di grande orgoglio, una presenza straordinaria dei giovani a partire dall'iniziativa del Supercineclub che ha proposto i grandi film del passato, arriva sino alla soglia degli anni '90. La nostra idea del cinema per cui noi creiamo ogni volta, anche sui film nuovi, approfondimenti, presentazioni, ospiti è quella del confronto fisico, cioè il cinema come uno spazio di incontro fisico, di emozioni da condividere. Per ora dobbiamo rispettare queste norme dettate da un periodo di emergenza, ma con l'auspicio che siano soltanto provvisorie perché un cinema distanziato sempre, non crediamo e non non pensiamo che il cinema possa sopravvivere a questo distanziamento perenne.