2800 studenti a Palermo provano ad entrare nella Facoltà di Medicina ma i posti sono soltanto 475. "Com'è andata?" "Insomma, molte domande erano fattibili e altre un po' meno." "Ma questo numero chiuso?" "É un po' una pecca perché ci sono molte persone che vorrebbero fare questa carriera, questo campo, però molte volte viene impedito a causa di questo test non passato." Contro il numero chiuso davanti all'edificio 19 della cittadella universitaria di viale delle Scienze, una delle sedi del test di ammissione, protestano gli attivisti del laboratorio studentesco autonomo. "Ci ritroviamo ad avere ancora oggi il numero chiuso che ogni anno impedisce a più di 50mila aspiranti medici di rivendicare il loro diritto allo studio, risulta assurdo che dopo due anni di pandemia in cui abbiamo visto quanto il nostro sistema sanitario sia deficitario perché manca personale sanitario, mancano le strutture, mancano i fondi, manca la strumentazione, non si sia deciso di fare degli investimenti per rinforzare il sistema sanitario, quindi aprendo nuovi ospedali, aprendo nuovi presidi territoriali assumendo nuovi medici ed investire nella stessa università, perché effettivamente per raccogliere migliaia e migliaia di medici, quali sono quelli che si iscrivono non c'è posto ad oggi, servirebbero nuove aule, nuovi laboratori, non c'è la volontà di investire nell'università pubblica e di conseguenza nella sanità pubblica." Al centro della contestazione non solo i numeri ma anche i costi. "A Palermo per svolgere il test bisogna pagare 100 euro, praticamente il doppio rispetto a qualche anno fa, per non parlare poi dei corsi di preparazione che richiedono che i ragazzi spendano 3000,4000,5000 euro.























