"Come mai ha aspettato tanto, ha aspettato settembre?" "Perché ho lavorato e non ho avuto il tempo di farlo" Hanno rinviato per settimane con le motivazioni più varie. "Abbiamo fatto le vacanze prima". Si sono convinti dopo aver visto un parente rischiare la vita per il Covid o dopo aver superato paure dovute a informazioni non corrette, reperite sui social. "Per paura". "E perché?" "Ne dicono tante in giro". Siamo a Brancaccio, quartiere popolare alla periferia est di Palermo, casette basse strette tra palazzoni ad alta densità abitativa, con famiglie numerose, tanti minori e un alto tasso di disoccupazione. "Avevamo paura di farlo, ora sono costretta a farlo". Più di 100 persone in poche ore si sono vaccinate tra i campi sportivi del centro di accoglienza fondato da Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre del '93 e diventato Beato nel 2013. "Si tratta di un quartiere in cui le persone hanno necessità di essere affiancate nell'occuparsi della loro salute, di persone con delle difficoltà anche economiche, anche di mobilità che tendono a restare molto all'interno dei confini del quartiere". I medici della struttura del Commissario sono tornati qui per vaccinare anche i minori sopra i 12 anni in un tour che sta toccando i quartieri più disagiati e le borgate raggiungendo anche, tra le bancarelle di mercati come il Capo o Ballarò, gli indecisi e i contrari a cui a volte basta davvero poco per cambiare idea. "Abbiamo registrato 10 mila nuovi vaccinati nell'ultimo mese e abbiamo anche un eccellente risposta perché la gente si sente a casa propria quindi si confida col medico ed è importantissimo il fatto che riusciamo a convincere quelle persone che sono titubanti, un po' restie".