Domenica particolare in piazza San Pietro. Centinaia le persone che vi accedono sotto un tiepido sole, preludio di primavera. Lunghe le code per entrare in basilica e la distanza di un metro richiesta dalle misure di sicurezza nelle file viene poco rispettata. Complice anche la mancanza di cartelli e di indicazioni. A mezzogiorno la finestra più famosa del mondo, quella che si affaccia su piazza San Pietro rimane chiusa. Il Papa è nella biblioteca del Palazzo Apostolico, è il primo Angelus al tempo del coronavirus. È un po' strana questa preghiera dell'Angelus di oggi col Papa ingabbiato nella biblioteca, ma io vi vedo, vi sono vicino. E mentre l'accesso seguendo le indicazioni del Governo indica di non celebrare fino al 3 Aprile in tutta Italia messe con la partecipazione dei fedeli e nemmeno i funerali, come già avveniva nella zona rossa, anche il Vaticano, benché stato estero segue le richieste governative. Chiude i suoi celebri musei e le ville pontificie e chiede ai propri dipendenti di non sostare in gruppo, nemmeno davanti alla macchinetta del caffè. Anche le udienze del Papa di mercoledì saranno in video. E Francesco durante l'Angelus dice la sua vicinanza a tutti, in questa emergenza. Sono vicino con la preghiera alle persone che soffrano per l'attuale epidemia di coronavirus e a tutti coloro che se ne prendono cura. Un Angelus senza Papa che si affaccia così in streaming è un po' strano, però, va bene lo stesso. È storico il fatto che il Papa si affacci all'Angelus. Non vederlo di domenica, comunque quasi agli sgoccioli della Quaresima, sì in effetti è un po' strano. Ma al termine dell'Angelus Bergoglio, a sorpresa, sceglie di affacciarsi brevemente sulla piazza per una benedizione personale. Si è affacciato alla fine. Infatti, non ha resistito ed è stato un bellissimo momento comunque, nonostante tutto, è stato bello.