"Questo qua è il primo disegno che ho ricevuto nel 2022 dal professore Santeguido. Al tempo non avevo la minima idea che fosse poi la tomba del pontefice". La sobria pietra ligure che ora custodisce le spoglie di Papa Francesco cela una storia inaspettata. Quella pietra ben più economica del marmo, voluta esplicitamente dal pontefice, è arrivata nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma da Finale Ligure. La verità affiorata solo qualche giorno fa, ma il giovane amministratore delegato di questa azienda in provincia di Savona venne contattato dal docente dell'Università di Roma Tre con una scusa tanto insolita quanto discreta. "Mi fu detto che era per un suo zio, monsignore e basta. Quindi noi abbiamo eseguito il lavoro, ma senza sapere assolutamente poi dove andava il materiale. Quando ho visto le immagini in TV della tomba, ho visto la pietra, ho visto il colore, allora mi sono informato, sono andato a vedere le misure, e ho detto sì, è la nostra". E ha chiamato il professor Guido? "Sì, esatto. E poi ho chiamato il professore che mi ha confermato, eh sì, siete voi, ho detto, ah wow". Il professore agiva in incognito come mediatore, una ricerca durata mesi che lo condusse a questa pietra che racconta una storie di semplicità, come le origini liguri dei nonni del Papa. Le cave sono chiuse da decenni, ma molto materiale è ancora conservato qui. "È una pietra sedimentaria, le sue caratteristiche principali, oltre alla colorazione chiara che è simile al travertino come c'è in tutta Roma, presenta anche i vari fossili e conchiglie che contraddistinguono questa pietra qua". Quante lastre sono state fornite? "Quattro per la pavimentazione e una per il sepolcro sopra". Una pietra che affonda le sue radici nel cuore della Liguria e in un inatteso parallelo era stata utilizzata anche per il World Trade Center di New York. .























