35 Cardinali, 30 Vescovi 280 sacerdoti e oltre 65.000 fedeli. Il colpo d'occhio, colmo di colori e persone, sulle emiciclo del Bernini colpisce particolarmente perché era dall'inizio della pandemia che il Papa non celebrava più una messa con fedeli in piazza San Pietro. Domenica delle Palme, liturgia che apre la settimana Santa e Francesco per questa Pasqua lancia un appello e chiede una tregua in Ucraina. "Nulla è impossibile a Dio, anche far cessare una guerra di cui non si vede da fine; una guerra che ogni giorno ci pone davanti agli occhi stragi efferate e atroci crudeltà compiute contro civili inermi. Si ripongano le armi si inizi una tregua Pasquale, ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no una tregua per arrivare alla pace." Occorre essere anche disposti a qualche sacrificio dice Francesco e si riferisce, evidentemente, a entrambe le parti in guerra; si faccia una trattativa seria. "Che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie." Le letture della Messa arrivano fino alla crocifissione di Cristo e nella follia della guerra Cristo è crocifisso anche oggi, ricorda Francesco, ancora una volta inchiodato alla Croce nelle madri che piangono figli e mariti, nei profughi che fuggono dalle bombe con i bambini in braccio, nei giovani privati del futuro, nei soldati mandati a uccidere i loro fratelli. Ma dopo la morte Cristo è risorto con lui si può sempre tornare a vivere, Cristo può mutare ogni pianto in danza. Domenica delle Palme, giorno che ricorda il clima di festa che c'era a Gerusalemme quando Cristo entrò in città. Un clima di festa anche in piazza San Pietro quando Francesco gira a lungo tra i fedeli in Papamobile. Un clima di festa che chiede tacciano le armi si faccia tregua.























