86 anni Papa Francesco li ha solo sulla carta d'identità, il suo ritmo di lavoro è quello intensissimo di un capo di stato di 60 anni, per quello dobbiamo vigilare che, in questa fase postoperatoria, faccia solo sforzi minimi e quindi gli abbiamo chiesto di rimanere qui anche tutta la prossima settimana. A dirlo in un punto stampa che mostra il nuovo corso informativo deciso dal Vaticano, più loquace del passato, è Sergio Alfieri il professore che ha operato Papa Francesco. Gli esami del sangue sono tutti regolari, dice il celebre chirurgo, e così i parametri postoperatori. Il Pontefice non ha mai avuto né problemi tumorali, nemmeno cardiaci, come qualcuno ogni tanto scrive, ma per tutelarne la ripresa gli abbiamo chiesto di non recitare domenica l'Angelus in pubblico. "Il Santo Padre sta eseguendo un'attenta convalescenza che mira allo sforzo minore della parete addominale, cioè non vogliamo che entra in tensione la parete addominale, per permettere alla rete protesica che è stata impiantata per rinforzare la parete addominale e alla stessa riparazione della fascia muscolare e dei muscoli di cicatrizzare nel modo ottimale. Per questo motivo tutto lo staff medico, il suo assistente sanitario personale il signor Strappetti, abbiamo chiesto al Santo Padre di soprassedere a dire l'Angelus domani in pubblico". Il percorso postoperatorio è dunque buono, ma Francesco, ricoverato qui al decimo piano del Gemelli, non è potuto essere nel pomeriggio in piazza San Pietro dove c'erano 30 premi Nobel, decine di migliaia di ragazzi di tante nazionalità e anche giovani di paesi in guerra, tanto che un ragazzo russo ha stretto la mano e abbracciato un giovane ucraino, in segno di una possibile pace. La piazza con il colonnato che la cinge come due braccia aperte sembrava un grande abbraccio per la salute del Papa e all'incontro sulla fratellanza umana organizzato dalla fondazione Vaticana Fratelli Tutti, Francesco invia un messaggio letto del Cardinale Mauro Gambetti. Serve una grande alleanza in questo mondo dilaniato dalla guerra, ha scritto Francesco, non stanchiamoci di gridare no alla guerra in nome di Dio o di ogni uomo o donna che aspira alla pace.