É sul crinale appenninico, al confine tra l'Emilia Romagna e la Toscana, ad una decina di chilometri dai centri di Vicchio e di Dicomano che verrà installato un nuovo impianto eolico. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri dopo che la sovrintendenza aveva dato parere negativo. E sebbene ci siano comitati contrari all'opera, la notizia, qui, è che la maggior parte dei sindaci coinvolti non si è opposta al progetto, ma lo ha discusso con i cittadini in 40 ore di inchiesta pubblica. "Stiamo vivendo una situazione mondiale complessa, una guerra alle porte che sta destabilizzando il mondo, una crisi energetica con l'aumento delle bollette che sono esorbitanti, credo che questa transizione energetica che stiamo tanto decantando sia arrivato il momento di sostenerla". Sette aerogeneratori con un altezza notevole fino a 150 m che in totale produrranno all'anno 80 GW all'ora. Gli amministratori si sono convinti dopo aver visitato un impianto simile a Rivoli Veronese dove il ripristino delle aree utilizzate per l'opere è stato puntuale. Il sì alla energia rinnovabile è politico, ci spiega il sindaco di Dicomano ma ci sono ragioni anche economiche. "Le compensazioni sono, per esempio, a tutti i cittadini di Vicchio e di Dicomano dare la possibilità di acquistare l'energia a prezzo di costo. Quindi, al prezzo della borsa GSE e non con il ricarico che ogni fornitore di energia chiaramente aggiunge rispetto al prezzo di costo. Rifaremo alcune viabilità e le aziende avranno possibilità di fare contratti a prezzo fisso per 5 anni; cercheremo di portare la fibra nei paesi più lontani dai centri abitati grazie al cavidotto che già verrà posato per l'impianto. Quindi, cercheremo di migliorare, ecco, la qualità della vita delle persone, e dall'altro lato, i comuni riceveranno alcune risorse che permetteranno di efficientare i propri immobili in modo da consumare sempre meno energia".























