"Una settimana prima dell'incidente, lo ricordo sempre con molta amarezza, ho fatto un corso sulla sicurezza e il formatore, disse a me e la mia collega, ma a voi impiegate cosa volete che succeda? Vi cade un righello sul piede? Ebbene, sul mio piede, anzi sulle mie gambe, non mi è caduto un righello, mi è passato un muletto di 900 chili". Ha subito 13 anni fa l'amputazione di una gamba, un incidente nel magazzino dell'azienda per la quale lavorava come impiegata. Un contratto a tempo determinato, licenziata dopo l'infortunio. La toccante testimonianza di Manuela Praticò a Parma, nella settantacinquesima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, tre ogni giorno nel nostro paese. Il numero di decessi e infortuni resta tragicamente alto, anche in raffronto con quello che accade nel resto dell'Unione Europea. Le parole del messaggio inviato dal Capo dello Stato, che ricorda le vittime e rinnova la vicinanza della Repubblica alle loro famiglie. La vita e la dignità di ogni lavoratore siano sempre al primo posto, scrive Sergio Mattarella. 384 mila gli infortuni denunciati nei primi otto mesi di quest'anno, in calo dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo l'elaborazione dell'Associazione nazionale tra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro. 681 gli infortuni mortali +0,1%, aumentano di quasi il 9% le malattie professionali, 64 mila casi. Abbiamo incrementato gli investimenti in sicurezza, oltre 1000 ispettori assunti i controlli sono cresciuti del 73% rispetto al 2023, dice la viceministra al Lavoro Bellucci. Industria e servizi e agricoltura, i settori in cui si verificano più incidenti mortali. Fabrizio D'Acenzo, presidente di Inail. "I numeri sono drammatici, l'abbiamo detto e lo ripetiamo. E' ovvio, il controllo ci vuole, ma bisogna anche fare molta attenzione sul rispetto delle norme. Gli infortuni cosiddetti in itinere, cioè quelli del tragitto casa lavoro e viceversa, sono in lieve aumento". Ridurre la catena dei subappalti, più formazione, più controlli. Chiediamo al governo l'urgente istituzione di una procura nazionale del lavoro alla stregua di quelle antimafia e terrorismo, dice Antonio Di Bella, presidente di Anmil. "Veramente i dati sono quelli reali? Che ci sono il lavoro sommerso? Abbiamo anche certezza di persone che non dichiarano che hanno subito l'infortunio". .























