Meno il 10% di zucchero, meno pubblicità nei confronti dei minori di 13 anni e un marketing meno puntato ai bambini. Questo, in sintesi, l'accordo siglato al Ministero della Salute, dal Sottosegretario Andrea Costa e ASSOBIBE, l' Associazione di categoria dei produttori di bibite. Lo sappiamo, il piacere di una bella bibita gassata, quando fa caldo o quando si mangia un cibo molto saporito è indiscutibile. Le bollicine puliscono il palato e lo anestetizzato, così che l'effetto è amplificato. Purtroppo quel momento di piacere ha un prezzo, se non è gestito responsabilmente. Il carico calorico, che deriva dall'alto tasso di zucchero utilizzato, infatti, ha ricadute importanti per il nostro fisico, a pertire dall'aumento di peso. Un fenomeno particolarmente grave nei bambini, che negli ultimi anni hanno evidenziato un picco di casi di obesità. Le bibite non sono le uniche responsabili, ma se assunte insieme a una dieta sbilanciata e uno scorretto stile di vita, la miscela diventa esplosiva. Questo è uno dei motivi che ha spinto il Ministero della Salute e ASSOBIBE, a siglare l'intesa, che prevede anche l'astenaione della vendita diretta di bevande zuccherate nelle scuole superiori, un ulteriore giro di vite per i produttori, che già oggi non vendono direttamente le bevande analcoliche nelle scuole primarie e offrono solo versioni senza zuccheri aggiunti, nelle scuole secondarie. Un passo importante per la salute pubblica, ma anche un impegno per le aziende produttrici, che in un recente rapporto, hanno denunciato, come nel 2020, il settore abbia avuto una grave contrazione. I consumi di bevande, sono calati complessivamente dell'8,4% in un settore, che nel nostro Paese, vede 3.300 aziende impegnate.