Sono proseguite fino a sera le perquisizioni della guardia di finanza in cerca di elementi utili a rafforzare il quadro accusatorio emerso da alcune intercettazioni tra gli indagati. La rettrice dell'Università per Stranieri di Perugia, il direttore generale, due insegnanti e un'impiegata, le loro condotte sono descritte in modo semplice nel decreto con cui la procura di Perugia ha ordinato il sequestro dei loro computer, cellulari. Avrebbero fatto svolgere un esame farsa a Luis Suarez, il campione uruguaiano in forza al Barcelona per fargli acquisire l'attestazione di conoscenza dell'italiano B1 e così ottenere la cittadinanza. Suarez è sposato da 11 anni con una uruguaiana con doppio passaporto e può dunque anche lui diventare nostro connazionale, ma solo dopo aver superato appunto questa prova. "Ma lo bocciamo? Abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l'esame", dice l'insegnante che dovrebbe preparare il calciatore, aggiungendo "non dice una parola, non sa i verbi, parla all'infinito" pienamente consapevole quindi dell'immeritata promozione decisa a tavolino e con una sessione ad hoc, "perché con 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1". Da una delle conversazioni captate emerge che perfino il voto era stato stabilito con anticipo. Il minimo, diceva l'esaminatore all'impiegata per preconfezionare il certificato da dare a Suarez Esaminatore che poi in altre conversazioni esprime però alla rettrice la sua preoccupazione che la verità potesse venir fuori. Al momento Suarez non risulta indagato. Rivelazione di segreto d'ufficio e falso in atto pubblico sono invece i reati ipotizzati per gli altri soggetti coinvolti. Le indagini, peraltro scaturite per caso da un'altra inchiesta sull'Università, vanno avanti per acquisire eventuali nuove prove e verificare se la vicenda sia solo un caso isolato.