105 imputati tra poliziotti, medici e dirigenti, 99 parti civili, 300 avvocati. Inizia il maxi processo sui presunti pestaggi ai danni dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, il 6 aprile 2020, in piena emergenza Covid. L'udienza si è tenuta davanti alla Corte d'Assise, presidente Roberto Donatiello, nella stessa aula bunker annessa al carcere dove iniziò il processo Spartacus che coinvolse la feroce camorra di Casal di Principe. Torture, maltrattamenti e lesioni pluriaggravate sono alcuni dei capi d'accusa. Le telecamere registrarono parte di quei fatti. Immagini eloquenti. "Non dimentichiamo che i fatti del 6 sono figli di un pregresso che nasce con il mese di marzo e nasce con l'emergenza Covid, in un momento in cui quell'emergenza è in una fase assolutamente acuta. I nervi sono un po' a fior di pelle per tutti". Si tratta del processo più grande per presunti fatti di violenza avvenuti in carcere. Il Gip Sergio Enea nell'ordinanza definì quella una "orribile mattanza". Tra le vittime Vincenzo Cacace, deceduto qualche mese fa. Un uomo in sedia a rotelle picchiato, come si evince dai video, e inseguito scarcerato, che aveva denunciato anche pubblicamente il pestaggio, e Hakimi Lamine, un giovane morto in carcere un mese dopo le violenze. "Io vedendo mio padre comunque preso a manganellate su una sedia rotelle, cioè lì comunque è partita proprio la rabbia. È partita la rabbia, il dolore...tutto quello che ha passato". "Si procede anche per omicidio colposo di questo ragazzo, di cui si è parlato in realtà poco perché ovviamente gli accadimenti sono stati così violenti che questo aspetto, che è invece altrettanto tragico, è andato un po' in secondo piano però, dopo i fatti, circa un mese dopo, questo ragazzo è morto per un abuso di sostanze psicotrope che avrebbe assunto all'interno del carcere".























