Quattro casi accertati e due carcasse trovate fuori dal raccordo anulare. Nell'attesa di conferme, si attendono i risultati delle analisi di questi ultimi, continuano le segnalazioni gli avvistamenti a Roma Nord. A Villa Ada vicino al parco giochi e in via della Camilluccia dove alcuni residenti hanno visto un grosso cinghiale accasciato, debilitato, quasi morente tra le piante vicino alla carreggiata, aveva le piaghe sul dorso. I soccorsi non sono arrivati in tempo perché si è alzato, barcollando, ed è sparito nel bosco. La diffusione della peste suina africana a Roma preoccupa, la zona rossa già istituita a 65 km di parchi e riserve naturali a nord della capitale, potrebbe non bastare ed è per questo che il Commissario straordinario per la gestione dell'emergenza della peste suina, Angelo Ferrari, ha annunciato la possibilità nelle prossime ore di allargare l'area oltre il raccordo, estendendola fino al lago di Bracciano. Qui siamo a Labaro periferia nord di Roma, il Parco di Veio lambisce tutta questa zona e i cinghiali qui sono stati avvistati, nel corso delle ultime settimane, a tutte le ore del giorno e della notte, il rischio adesso è che i contagi possano estendersi anche a tutta l'area di Prima Porta. Una volta individuata la zona dell'infezione partirà il depopolamento dei cinghiali, lunedì la nuova ordinanza, sarà la Regione a stabilire quali esemplari andranno abbattuti. Le priorità restano le misure di contenimento sono 500 i cassonetti da recintare per garantire l'igiene, molti nella periferia proprio di Labaro.























