L'occasione è la firma del patto per la sicurezza urbana tra Prefettura e Comune. Ma a Foggia, il Ministro Piantedosi viene soprattutto, per usare le sue parole, per predisporsi all'aiuto e all'ascolto di un territorio che negli anni non ha mostrato grande fiducia nello Stato. "Una squadra dello Stato che merita fiducia, quindi non c'è motivo di avere timore a denunziare e esiste una architettura normativa di sostegno insomma dello Stato che è pronta ad essere messa a disposizione delle vittime di fenomeni quale l'usura, l'estorsione che sappia essere non di secondaria importanza. Qui oltre il numero delle denunzie dei reati che vengono fatte in tal senso". Ad ascoltare il Ministro, ci sono tutti i protagonisti della lotta alla Quarta Mafia, Magistrati e uomini delle Forze dell'Ordine cui Piantedosi promette di dedicare un'attenzione speciale anche nell'altra grande emergenza di questo territorio: la lotta al caporalato, che non può ormai più prescindere dallo smantellamento dei ghetti. "Primo perché non è dignitoso che si vive in quelle condizioni, seconda cosa perché, molto spesso è inutile negarcelo, intorno alle presenze in questi centri ruotano fenomeni come quelli del caporalato, del vero e proprio sfruttamento del lavoro, che noi riteniamo essere uno dei motivi per cui a taluni piace un'immigrazione senza regole per fornire quindi opportunità di nuove schiavitù".