Quello che siamo riusciti a trovare da soli era tutto materiale che poteva essere molto più sviluppato, se ci fosse stata una prosecuzione di indagine da parte della Procura di Milano, ad esempio, cosa che non è avvenuta, nonostante numerose sollecitazioni anche da parte del difensore dei parenti delle vittime. Finito il mio lavoro, tutto si è fermato. Questo purtroppo è stato il riflesso di una situazione che io considero una pagina nera della Magistratura. Ci sono stati invidie, ci sono state mancanza di collaborazione. Invece della collaborazione atteggiamenti di concorrenza che sono durati degli anni e hanno fatto alle indagini un danno enorme. C’è stata una guerra tra magistrati che hanno subito indirettamente i parenti delle vittime che hanno visto sfuggire un risultato che doveva ed era a portata di mano. Se la Procura invece di continue a mandare esposti contro di me che si sono risolti nel nulla, ma intanto il danno lo hanno fatto, avesse lavorato di conserva con il mio ufficio, oggi a 50 anni dalla strage parleremmo di alcune sentenze di condanne e di una conosce ormai concretissima di questi fatti. Purtroppo non è stato così.