Mi resi immediatamente conto che non poteva essere stata una caldaia, perché tutti i vetri della piazza. Tutti i vetri dei palazzi circostanti erano caduti. E si sentiva all'arrivo, prima che io entrassi nella banca, si sentiva un odore di carne bruciata. Entrai, subito dopo l'ingresso c'era un uomo solo metà tronco e il resto sciolto. C'era un fumo indescrivibile. Le urla. Ho in mente le urla dei feriti. Esco, mi metto alla radio, “mandate 100 ambulanze” mi presero per pazzo dalla centrale operativa. “stai calmo, Achille, stai calmo perché non hai visto niente nella vita e adesso ti emozioni per quattro feriti.” Purtroppo non aveva sbagliato. Rientrai, rientrai nella banca e vidi un braccio attaccato alla parete, una gamba, vidi membra al piano di sopra arrivati. Una voragine e soprattutto tanti feriti che urlavano, non trovavano l'uscita, non la riuscivano a trovare perché il fumo era intenso, non si vedeva nulla. Allora mi misi ad aiutarli per farli uscire uno per uno, in mezzo ai morti. E in quel momento, sentii le sirene arrivare da tutte le parti.