In Piemonte le vaccinazioni marciano ad una media di 40 mila al giorno, soprattutto seconde dosi ormai. Ma su una popolazione di 4 milioni e 350 mila persone circa, ben 204 mila ultrasessantenni si sono, fino ad oggi, completamente disinteressati al vaccino. Per tentare di recuperarli sono, a loro, state riservate due agevolazioni. Innanzitutto la possibilità di presentarsi direttamente in un Hub vaccinale anche senza prenotazione e poi quella di scegliere il tipo di vaccino da fare. In più saranno chiamati dai medici di famiglia e dalle ASL per un'azione più efficace di persuasione. "Avete idea del perché queste persone non si sono ancora vaccinate?" "Ma, aldilà di una quota di NO-VAX credo che, crediamo che la motivazione sia magari la paura, l'indecisione, sicuramente la comunicazione attorno ai vaccini non ha aiutato. Il nostro obiettivo sarebbe, magari, 20-30% di questi 200 mila. Sarebbe sicuramente un obiettivo importante". Il passo successivo è raggiungere anche chi è più giovane, perché in Piemonte ci sono ancora a 760 mila persone tra i 16 e i 59 anni che non si sono ancora prenotate per la prima dose e, in vista del picco causato dalla variante Delta atteso per fine agosto inizio settembre, si ragione anche sul modello francese. "Sicuramente la misura francese è una misura, abbiam visto, efficacie nei numeri ma anche molto forte. Si auspica che possano esserci altre misure di sensibilizzazione ma anche di premialità, piuttosto che impedire, magari, l'accesso ai ristoranti. Sicuramente con gli scenari anche della variante Delta che sta correndo e poi pensabile anche individuare misure anche un po' più forti, quindi non siamo a priori contrari ma in questo momento speriamo di portar avanti altre misure per invogliare queste persone a vaccinarsi".