Sul contenuto dell'interrogatorio non intendiamo parlare per ovvi motivi. Possiamo soltanto dire che è venuto per rispondere alle domande e ha rappresentato la sua linea di difesa. È durato poco più di un'ora l'interrogatorio di garanzia di Pietro Genovese. Al Gip Bernadette Nicotra il ventenne ai domiciliari dal 26 dicembre per omicidio stradale plurimo ha ribadito di aver visto solamente quando era troppo tardi Gaia e Camilla mentre attraversavano Corso Francia. Giacca scura, Genovese ha usato un ingresso secondario per entrare e uscire dal palazzo di giustizia. È un ragazzo molto provato da quest'esperienza e confidiamo che anche il suo stato d'animo meriti un minimo di rispetto, come meritano rispetto ovviamente i dolori delle famiglie di queste due povere ragazze. Il giudice dovrà decidere entro il 5 gennaio se confermare o revocare la misura restrittiva nei confronti del ragazzo indagato per avere investito e ucciso le due sedicenni romane. A Genovese viene contestato di essersi messo alla guida con un tasso alcolemico di 1,4 ed aver superato il limite massimo di velocità consentito in quel tratto di strada. Le indagini sono in corso. Molti elementi vanno ancora chiariti. Quanto ha realmente bevuto il ragazzo quella sera, dove è avvenuto l'impatto e ancora le due vittime erano sulle strisce pedonali o no? Nelle prossime ore saranno sentiti dai PM i due amici che erano in auto con Pietro per chiarire alcuni di questi punti.