Non è teoria anzi e profondamente concreta la minaccia che la pirateria on-line rappresenta per l'industria culturale. In particolare per il settore audiovisivo. Un fenomeno criminale che crea danni consistenti alle imprese del settore, in termini di contrazione di fatturato, mancati investimenti e tagli all'occupazione. "Noi stimiamo una perdita di 9400 posti di lavoro, anche il gettito fiscale subisce le conseguenze di questo comportamento illecito. Stiamo parlando di oltre 300 milioni di euro in meno per il nostro fisco". "E' una cifra enorme, che ci fa ricordare quanto purtroppo il fenomeno rappresenta, per quanto riguarda la perdita di fatturato per le nostre industrie, oggi più veramente del passato è diventato irrinunciabile, rinviabile un sviluppo degli strumenti di tutela" "La pirateria è un reato, ed è su questa consapevolezza che bisogna lavorare", dice il Ministro dello sviluppo Economico Giorgetti, "Bisogna far comprendere che gli illeciti commessi on-line sono gravi, quanto quelli commessi off-line ed hanno conseguenze concrete" Chi finanzia questo genere di attività sta in realtà finanziando la criminalità organizzata. "Da qui l'importanza delle nostre operazioni, delle nostre attività connotate dall'idea di dover aggredire simultaneamente i patrimoni ma anche di sensibilizzare le persone rispetto alle gravi conseguenze a cui vanno incontro, reclusione fino a tre anni, multa, sanzioni amministrative" Necessario agire su più fronti, a partire dalla Cultura, passando attraverso il piano giudiziale e politico. "Qualche mese fa ho istituito un tavolo istituzionale per cercare di intervenire nel Mondo dello Sport con misure incisive ed immediate". Intanto la Camera inizia la discussione sugli emendamenti al testo unificato sulla pirateria, che prevede un articolato sistema e anche un adeguamento degli strumenti a disposizione.























