Una cura salvifica, è scientificamente ancora un'ipotesi. Come funziona la plasma terapia? Il paziente contrae l'infezione da Sars-Cov-2, Covid-19, ha questa sfortuna, ma ha la fortuna di guarire, guarendo, presumibilmente è stato in grado di sviluppare gli anticorpi specifici contro il Sars-Cov-2, in particolare anticorpi neutralizzanti il virus. Il suo plasma, opportunamente prelevato, tramite plasmaferesi, che separa la parte cellulare dalla parte liquida, sarà pertanto ricco di anticorpi in grado di neutralizzare il virus. Il professor Menichetti, insieme al dottor Perotti di Pavia, è a capo del protocollo Tsunami, lo studio scelto dall'Istituto Superiore di Sanità e Aifa, per indagare gli effetti della terapia nei pazienti con una polmonite da Sars-Cov-2 in fase iniziale. In generale, si tratta di un'antica metodologia e presenta delle criticità. Il plasma è un prodotto aspecifico, può contenere anche gli anticorpi, ma non è standard, è anche una risorsa potenzialmente scalza. In teoria, con una donazione potrebbero essere curate tre persone, ma servono volontari. Il donatore convalescente deve, diciamo, spontaneamente rivolgersi per valutare se è idoneo alla donazione. È importante che lo faccia in tempi rapidi, dopo la guarigione. La finestra di opportunità è stretta perché il convalescente può perdere gli anticorpi ed è bene che venga a donare entro 14 giorni dal secondo tampone negativo. Rimane sempre una trasfusione e quindi deve esserci la compatibilità del gruppo sanguigno. Per lo studio Tsunami, servono 474 pazienti, equamente divisi tra gruppo trattato e un importantissimo gruppo di controllo, quindi non trattato. I primi risultati dopo 120 pazienti. Al centro trasfusionale di Cisanello, a Pisa, ci sono due donatrici di plasma del progetto, hanno scoperto la loro positività attraverso il test sierologico Mi sembrava doveroso a questo punto, visto che avevo qualcosa da dare. L'unica maniera per essere utile è questa e quindi ho deciso di farlo.