La pandemia ha aperto nuove frontiere ai cybercriminali ed ha finito per amplificare le insidie per i cittadini, ma anche per la pubblica amministrazione e le imprese. Emerge dall'annuale bilancio dell'attività della polizia postale che ha individuato, nel corso del 2020, poco meno di 100000 casi di truffe on line. Si va dai siti di e-commerce per la vendita di mascherine, guanti e igenizzanti inesistenti, alle finte raccolte fondi a favore degli ospedali, ma anche, e forse è questo l'aspetto più allarmante, all'intrusione di pedofili nelle aule virtuali, complice la didattica a distanza. Da quando le scuole sono state chiuse diverse sono state le segnalazioni di intrusioni non autorizzate nelle piattaforme dedicate alla formazione, il monitoraggio della rete ha portato ad arresti e denunce, in generale i casi di adescamento di minori on line sono aumentati del 110% rispetto all'anno precedente. Contemporaneamente al lock down è stato poi rilevato un incremento del fenomeno dei falsi annunci di lavoro, finalizzati a ottenere danaro, ma anche a carpire identità digitale e dati sensibili degli utenti, in generale il numero di cyber attacchi anche alle strutture sanitarie è cresciuto più del doppio rispetto al 2019, 507 a fronte dei precedenti 239. Sul fronte terrorismo circa 36000 gli spazi web monitorati per contrastare il proselitismo e prevenire fenomeni di radicalizzazione.