La polmonite interstiziale è un tipo di infezione che colpisce la zona che circonda gli alveoli polmonari e i vasi sanguigni. È qui che avviene lo scambio di ossigeno, quando c'è un'infiammazione l'ossigeno fatica a passare nel sangue e questo può generare problemi anche gravi. "Ci sono più tipi di polmonite interstiziale, ci sono le polmoniti interstiziali di origine infettiva che sono dovute a virus, a batteri e poi virus, come ad esempio il SARS-COV 2." Fra le persone ricoverate la mortalità arriva al 10-15%, nonostante gli antibiotici, se si arriva a dover intubare il paziente il rischio sale al 50%. Il vaccino è la prima forma di protezione. "Se si prevengono queste infezioni i soggetti che abbiano già delle patologie polmonari, tipo ad esempio la fibrosi polmonare idiopatica, anche questi soggetti particolarmente questi soggetti sono una categoria che si avvale della diciamo copertura, dal rischio di avere una prognosi infausta." Batteri, virus di stagione, malattie preesistenti, le cause possono essere molte, tra queste il Covid che lo ha contratto e presenta esiti cicatriziali, deve stare attento. "Chiaramente questa persona non è più a rischio di avere una polmonite intestiziale, ma se la presenta è chiaramente più fragile, quindi è più a rischio di avere complicanze, così come sono più a rischio di avere complicanze, i soggetti anziani, gli immunocompromessi, i cardiopatici, i soggetti che hanno il diabete." Uno strumento utile per fare un controllo in casa è il saturimetro che misura la quantità di ossigeno nel sangue, la soglia di allarme è il 92%.























