Glielo devo chiedere: il ponte di Genova che posto occupa nelle sue attenzioni, che posto occupa nel suo lavoro? Il ponte di Genova nelle mie attenzioni, oggi, occupa un posto stabile. Mi sveglio ogni mattina pensando… Ogni giorno ci penso, ogni giorno comunico con i cantieri, comunico con le persone che ci lavorano. Vede è stata una tragedia. E le tragedie si elaborano lentamente, ci vuole del tempo. Un architetto le elabora, forse anche a colazione, evidentemente, pensando a come fare le cose, quindi… Però mi viene in mente e non è mai semplicemente un ponte da ricostruire, è anche una tragedia da elaborare. Non da dimenticare, ma da elaborare. La tragedia delle 43 vittime, ma ci sono anche tutti quelli che hanno dovuto lasciare la loro casa, poi la città è ferita, la città si sta ricostruendo. Poi se devo spendere una parola su Genova, è una città particolarmente competente, perché guardi che una città che sa costruire le navi, sa costruire di tutto. Una città di porto, una città aperta, multietnica, cosmopolita, e occupa un pensiero costante nella mia mente. Non c'è momento della giornata in cui non mi viene in mente.