Nessuno degli studenti che sfilano per Potenza in nome di Elisa era ovviamente nato nel 1993. Molti non c'erano ancora nemmeno nel 2010, quando a ormai diciassette anni dalla sua scomparsa, ne viene rinvenuto il cadavere nascosto nel sottotetto della Chiesa della Trinità. Tutti però conoscono benissimo questa storia, grazie al podcast di Pablo Trincia e Sky e alla serie televisiva Rai che trent'anni dopo hanno riportato alla luce questa terribile vicenda, mettendo in evidenza anche gli errori giudiziari e i depistaggi che per troppo tempo hanno negato la verità alla famiglia Claps. Chiediamo scusa a mamma Filomena, c'è scritto su uno degli striscioni del corteo che ripropone un trend molto diffuso sui social, e l'abbraccio ideale degli studenti con questa minuta ma straordinaria madre coraggio, sotto casa sua in Via Mazzini, è il momento più bello della giornata. "I ragazzi sono meravigliosi. Io ci tengo per i ragazzi e mi dispiace vedere che chiedono scusa. Io mi auguro che, io quello che dico sempre, non debba capitare a nessuno, neanche minimamente". Il corteo, quindi, riprende la sua marcia per fermarsi in Piazza Pagano. Davanti alla contestatissima Chiesa della Trinità, per evitare nuove tensioni, arriva solo una piccola delegazione di studenti. Con loro c'è anche Gildo Claps, che col fratello Luciano e mamma Filomena aspettano ancora che da quella Chiesa arrivino le scuse per 30 anni di silenzio.