"In questo libro, tra le molte lettere, ce n'è una bellissima, che Antonia Pozzi e scrive a Dino Formaggio. Pozzi gli scrive che non crede ai miracoli, alle improvvisazioni letterarie: crede al lavoro, alla dura fatica di lima e di scalpello. A me pare, non solo una dichiarazione poetica, ma in qualche modo, anche, forse, la risposta migliore a chi ha fatto coincidere la figura di Pozzi, solo con la sua tragica fine". "Sono assolutamente d'accordo. Ecco a volte bisognerebbe semplicemente guardare all'opera, dimenticarsi un attimo della vita e cercare di capire da dove nasce, come è stata costruita, qual è stato il lavoro dello scrittore. Leggendo le lettere, in parallelo con le poesie, ci si accorge come, prima che nascesse una poesia, certe parole, certe immagini, certi ricordi, stavano prendendo forma lentamente nelle lettere che lei scriveva agli amici".